«Ho espresso oggi a Pandeli Majko, Ministro della Diaspora dell’Albania, la profonda gratitudine personale, della Fondazione Magna Grecia e, sono certo, del nostro Paese nei confronti del popolo albanese e del Governo guidato dal premier Edi Rama. Il suo messaggio di ieri alla partenza per l’Italia del team di 30 tra medici e infermieri, mi ha particolarmente colpito ed è stato accolto con emozione e grande gratitudine da tutti gli italiani».
Inizia così la dichiarazione dell’on. Nino Foti, Presidente della Fondazione Magna Grecia, che proprio nell’autunno dello scorso ha siglato un accordo con il Governo albanese, in quell’occasione rappresentato dal Ministro Majko, per la realizzazione di una serie di progetti tra Italia e Albania nel settore della solidarietà sociale.
«È mia intenzione, considerati gli ottimi rapporti tra la Fondazione e l’Albania e i progetti di cooperazione in corso, esprimere i più sinceri ringraziamenti anche da parte dei tanti amici che tra ieri e oggi mi hanno pregato di abbracciare virtualmente chi, in un momento così difficile per il nostro Paese, ha dato dimostrazione di grande amicizia e solidarietà. Sono gesti importanti, per noi una conferma di quanto sappiamo da tempo. Il rapporto di stima e amicizia che lega noi della Fondazione Magna Grecia al Popolo albanese e agli esponenti del Governo Rama» prosegue Foti «ci rende orgogliosi delle scelte intraprese e soprattutto ci conferma che la fratellanza e la solidarietà tra uomini e donne che condividono antichi valori e una forte identità storica e culturale possono essere la chiave per superare il momento buio e ricostruire una nuova civiltà, più forte e coesa».
Conclude il Presidente Foti: «Come ha detto il premier albanese, 30 tra medici e infermieri non potranno certo modificare i rapporti di forza contro un nemico invisibile e insidioso come il Coronavirus, ma c’è qualcosa di più importante profondo in tutto questo. È il messaggio di solidarietà tra popoli che, in un momento in cui anche in Europa sembrano prevalere divisioni, egoismi e calcoli di piccolo cabotaggio, può aiutarci a modificare il corso della storia. Voglio ricordare le parole di Edi Rama: “Non siamo privi di memoria. Da quando l’Italia, le nostre sorelle e fratelli italiani, ci hanno salvati, ospitati e adottati mentre l’Albania bruciava di dolore, da allora l’Italia è anche casa nostra”. Io aggiungo che, come Fondazione Magna Grecia, continueremo ad operare affinché l’amicizia tra i nostri paesi possa consolidarsi nel reciproco sostegno, produrre progetti solidali ed essere d’esempio in un mondo che, superata questa terribile prova, dovrà ricostruirsi su basi nuove partendo dai grandi valori di cui siamo eredi».
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