<<Nonostante un Referendum contro la privatizzazione dell’acqua, le cose sono andate, in realtà, in modo differente in danno degli Italiani, anche per l’introduzione della TARIFFA-PRO CAPITE, che, in realtà, a nostro avviso, fa lievitare il costo-acqua per l’utente>>. È quanto dichiara con una nota stampa, il Presidente dell’Associazione “Cittadini per il Cambiamento”, Nuccio Pizzimenti, che aggiunge: – <<Ma, diamo alcune informazioni complessive sul sistema. L’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), è un organismo nazionale con la funzione di favorire lo sviluppo della concorrenza nelle filiere: elettriche, del gas naturale, dei rifiuti e dell’acqua potabile, regolando: tariffe, accesso alle reti, funzionamento dei mercati e tutela degli utenti finali.
NORMATIVA
La Legge N°481/95 stabilisce, che L’ARERA debba garantire: la promozione della concorrenza e dell’efficienza nel settore dei servizi di pubblica utilità ed i loro livelli qualitativi, con criteri di economicità e di redditività, assicurandone la loro fruibilità e diffusione omogenea su tutto il territorio nazionale, mediante un sistema tariffario certo e trasparente, dai criteri predefiniti, a tutela degli interessi di utenti e consumatori.
QUINDI,
L’AREA il 28/12/2015, con propria deliberazione (664/2015/R/IDR.), ha approvato il tariffario idrico per il quadriennio 2016/2019, definendo regole e criteri in base a cui vanno effettuate: la determinazione di costi e l’aggiornamento delle tariffe applicate.
Poi, con successiva delibera (918/2017/R/IDR.) del 27/12/2017 l’ARERA* ha disciplinato regole e procedure per l’aggiornamento tariffario per il biennio 2018/2019, secondo il principio del: “Full Cost Recovery”, con cui gli introiti tariffari debbano garantire: copertura dei costi di funzionamento ed anche la possibilità di sostenere adeguati investimenti sul territorio.
A QUESTO PUNTO,
Si inserisce L’EGA (Ente di Governo d’ambito), che predispone la tariffa del Servizio Idrico Integrato e dei singoli servizi che lo compongono; compresi i servizi di captazione e adduzione, ed i servizi di depurazione per usi civili ed industriali, trasmettendo poi tale tariffa ALL’ARERA, che dovrà approvarla.
L’ARERA, stabilisce inoltre, che, fino all’approvazione della tariffa del Servizio Idrico Integrato, i Gestori applicheranno agli utenti l’aggiornamento delle tariffe nel rispetto dei limiti di prezzo imposti.
L’ARERA, poi, delibera N°665 del 28/09/2017, ha emanato il *Testo Integrato dei Corrispettivi dei Servizi Idrici (TICSI), che rende omogenee, in tutto il Paese, le tariffe applicate agli utenti e si introduce, contemporaneamente e limitatamente al solo uso domestico, LA TARIFFA PRO-CAPITE,che considera il numero dei residenti, che compongono il nucleo familiare.
TARIFFA PRO-CAPITE COSA CAMBIA?
Alle utenze domestiche viene applicata la TARIFFA PRO-CAPITE, stabilita in base al numero dei componenti del nucleo familiare, con cui si vorrebbe premiare “comportamenti virtuosi”, disincentivando gli sprechi, tenendo conto, appunto, del numero di persone, che abitano in ogni casa.
MA È IN PRATICA COSÌ VERAMENTE?
Chi ha “pensato” il sistema, afferma, che esso è più equo e disincentiva gli sprechi; inoltre la quota variabile del Servizio di fognatura e depurazione viene calcolata secondo il volume.
Le tariffe del Servizio Idrico Integrato – (acquedotto, fognatura e depurazione), – sono stabilite da una Agenzia Territoriale, che è costituita *da tutti i Comuni della provincia presa in esame;* ed il prezzo dell’acqua deve rispettare le normative dello Stato e delle Regioni, quest’ultime devono rispettare la legge nazionale attraverso il METODO TARIFFARIO per la determinazione della tariffa del Servizio Idrico Integrato.
Inoltre, abbiamo anche l’agenzia Territoriale Regionale, – (costituita da 4 organi: Presidente, Consiglio d’Ambito, Consigli Locali e Collegio dei Revisori), che decide la tariffa dell’acqua sulla base dei: costi di gestione, degli investimenti necessari, di diverse voci, tra cui anche l’adeguatezza del capitale investito e la qualità del Servizio Idrico fornito dal Gestore; in questo modo viene assicurata la copertura totale dei costi per portare l’acqua dalla fonte agli utenti finali, cioè ai cittadini.
l’Agenzia Territoriale Regionale appronta ogni 5 anni un piano economico-finanziario tramite il quale esprime una TARIFFA-MEDIA in Euro al metro-cubo, variabile in base al cliente (domestico, non domestico, residente, non residente), ai livelli di consumo ed al servizio (acqua, fogna e depurazione).
Come è chiaro, il sistema è complesso, ed a Reggio Calabria, noi cittadini ci chiediamo, se, a fronte del fatto che i rubinetti sono all’asciutto non solo la notte, ma pure per parecchie ore del giorno, sia corretto pagare “profumatamente,” PRO-CAPITE, l’acqua che non c’è, visto, che manco una doccia si può fare con una utenza domestica; e questo sin da Dicembre 2019, perché l’Amministrazione Falcomatà è morosa per circa 5/6 milioni di Euro nei confronti della SORICAL, che, per questo motivo *ha abbassato la portata di acqua a Reggio Calabria,* con ciò scaricando sugli indifesi cittadini le responsabilità e le morosità dell’amministrazione Falcomatà!
Vorremmo, che qualche Magistrato attento ed illuminato, indagasse d’ufficio su tutta la faccenda, poiché tutto ciò “suona” come un abuso di potere, scaturente da un’ interruzione di Pubblico Servizio, di cui, unici responsabili, sono la SORICAL e l’amministrazione Falcomatà, che tengono in condizioni da terzo mondo la città, esponendo i Reggini, – (specie con questo caldo torrido), a pericoli di infezioni e malattie, non avendo essi acqua in casa neanche per l’igiene personale, considerato anche, che gli Italiani hanno votato un Referendum contro la privatizzazione dell’acqua!>> Conclude Nuccio Pizzimenti.
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